Ci sono quattro veronesi, un parmense e un bolognese che… No, aspettate! Un inizio così sa di già sentito e di solito porta ad una generale risata.
Riproviamo… Mescolate i seguenti ingredienti: 5+1 spotters dal Nord Italia ( è tipo al Superenalotto, abbiamo l’ingrediente Jolly!
), tre fantastici aeroporti tedeschi, aerei da ogni dove, cibo e un meteo decisamente oltre le aspettative e otterrete la ricetta per un gita perfetta!
La partenza è fissata per il mattino del 13 Agosto dall’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, con un ormai classico volo Ryanair per Frankfurt-Hahn. Veloce colazione, ed eccoci pronti all’imbarco
Oggi voliamo con EI-DPI, dal 2007 in flotta con Ryanair.
Volo relativamente tranquillo, salvo per la disgraziata compagnia che Ennio si trova accanto ( risparmiamo i dettagli!
).
Uno sguardo alla cabina, dall’ultima fila. Leo, ma come cavolo fai a starci?
Assicuriamoci di essere nell’aeroporto giusto!
Quindi recuperiamo il Mercedes Vito che ci farà compagnia per i prossimi 5 giorni, e ci dirigiamo verso lo spotting point in attesa di qualche cargo ( visto che a livello passeggeri questo aeroporto non offre molte alternative ai 738 Ryanair ). Vedendo già appostati un paio di colleghi locali, non tarda ad arrivare qualcosa di interessante, naturalmente seguito dalla nuvoletta di fantozziana memoria.
Bè, ora è il caso di portarci verso lidi più frequentati. Un’oretta di strada ci separa dal nostro albergo, un Ibis Hotel in quel di Kelsterbach e dopo aver depositato i bagagli, ci fiondiamo a mettere qualcosa sotto i denti.
No, non sono l’unico a non bere birra! Ciso, è inutile che ti nascondi dietro la Weiss del Leo!
Scopriremo, con molto piacere, che questo localino gestito da dei turchi, sarà la nostra fonte di cibo per i giorni a seguire. Porzioni abbondanti, prezzi irrisori e qualità molto buona! A pranzo ci accontentiamo di qualcosa di “leggero”, giusto per non addormentarsi con la reflex al collo. Via quindi allo spotting point di Zeppelinheim dal quale si riprendono egregiamente gli atterraggi sulla pista 25L, i rullaggi per la pista 18, e i traini dall’aerea tecnica. Il meteo oggi è un po’ ballerino, ma a noi basta per scaldare gli obbiettivi in attesa dei giorni successivi.
E’ una sfida?
Tra gli ospiti degni di nota, nello stupore di tutti, ad un certo punto il bellissimo Junkers Ju-52 D-AQUI, appartenente a Lufthansa, entra in visuale, andandosi a posare sulla pista 25L. Ci sta un’elaborazione “retro”?
Star della serata, ex aequo con il precedente, è senz’altro il “Dreamliner” di Air India
Per oggi basta, siamo cotti a puntino! La mattina seguente il meteo che ci accoglie ha decisamente poco di tedesco. Bè, non perdiamoci in tante congetture sul come e perché in alta Germania non ci sia una nuvola, e diamoci subito da fare. L’obbiettivo è l’A380 British Airways, che in questi giorni ruota eccezionalmente su Francoforte, in attesa dell’immissione sul lungo raggio. Aspetta, cos’è questo rumore in mezzo alle piante! D’oh! E’ lui! Vabbè, ritentiamo il giorno dopo…
La mattinata scorre tranquilla, tra giganti alati e sorprese graditissime. Si arriva al punto di potersi concedere uno scatto diverso, anche con un bel 747!
Il pomeriggio è dedicato allo spotting point della pista trasversale 18/36, utilizzata per buona parte dei decolli. Il punto è attrezzato anche qui, ma purtroppo un po’ limitato negli spazi ( d’altro canto non possiamo pretendere che la frequentazione di Francoforte sia pari a qualche altro aeroporto da noi conosciuto. Uno a caso eh! ). Appurato che ci si pesta un po’ troppo… gli obbiettivi, decido di incamminarmi lungo la strada sterrata parallela alla pista.
Essendo presente una fitta linea di alberi tra me e la pista, devo trovare un punto dove gli aerei sono abbastanza alti da sbucare dalle piante.
Per i piccoli è facile, ma per i grossi il tiro va aggiustato un po’ di volte
Alla fine mi renderò conto di aver percorso circa 2.5 km, che ripetuto per 3 giorni, si traducono in un bell’esercizio fisico! Alla faccia della passione sedentaria
Tornato in compagnia degli altri, la luce è da cinema, e gli aerei che ci sfilano davanti non sono da meno
E qui si apre una piccola parentesi. Tra le decine di aerei, i kg di patatine fritte e bratwurst, si susseguono una serie di messaggi tra me e Alessandro. Tutto nasce da un messaggio che in molti avrete letto: “Ragazzi probabilmente vengo a Francoforte domani e torno il 16 con EN da Verona!!”. Lì su due piedi il pensiero è stato: “questo è pazzo!”. Assurdi messaggi per incastrare i propri programmi, per non farlo dormire nel bagagliaio del Vito, ecc… ecc… , e la mattina successiva Alessandro è veramente con noi, ad attenderci davanti all’Ibis! Rinnovo l’idea di pazzia, ma finchè sono queste le pazzie, ben venga!
Alessandro è così ben organizzato che, nonostante la sua incursione, questa mattina siamo pronti e carichi per il cicciobus da Londra
Anche oggi è un continuo susseguirsi di atterraggi, rullaggi, decolli. In attimo di pace io ed Ennio ne approfittiamo per fotografare il DC-3 e il DC-4 presenti qui a pochi passi
Oh, tirano fuori un 747 Cathay Pacific. Rallenta, si ferma. Foto di gruppo!
Il bello qui è poter dare un po’ di varietà agli scatti
Ora di pranzo, ed essendo il bar accanto alla stazione di Zeppelinheim, non posso mancare l’appuntamento con qualche treno
Poi via di nuovo vicino alle piste, fino all’arrivo del 787 Qatar. La storia poi si ripete come il giorno prima, con la differenza che oggi Alberto, Leonardo e Alessandro mi seguono nella “passeggiata” di 5 km. Luce favolosa ed ospiti d'eccezione per i decolli odierni.
E come il giorno prima, qualcosa sul far del tramonto. Qualche nuvoletta ci frega, ma lo spettacolo è comunque assicurato
La serata procede nell’ormai nostra seconda dimora. In attesa di qualche kg di schnitzel
La mattina successiva sveglia presto. Salutiamo Ale che torna verso casa, e noi ci dirigiamo a Nord: destinazione Dusseldorf! Viaggio tranquillo, tra i bellissimi paesaggi dell’alto Reno. Vabbè, panino con salame e cetrioli alle 8:30 del mattino a parte ( oh, siamo o non siamo in Germania?
), arriviamo comodi comodi a DUS. Grazie alle pronte indicazioni di uno spotter di Monaco, conosciuto il giorno prima a FRA, ci piazziamo nella stupefacente terrazza in prossimità della stazione ferroviaria. La vista è stupenda: una prospettiva di scatto che non si vede tutti i giorni!
Traffico altrettanto degno di nota, ma obbiettivamente anche un A320 Lufthansa, in uno spotting point così, perde la sua banalità
Pranziamo in aerostazione, raggiunta con il comodo “trenino al contrario” che collega di continuo parcheggi, stazione e terminal. Gratis ovviamente!!
Aeroporto molto arioso, moderno. Ben fatto!
A questo punto conquistiamo la terrazza principale, riprendendo i movimenti sul ground e i decolli. La star è il 777-300ER di Emirates. Non da tutti i giorni sentire il possente suono di un GE90 in avviamento così vicino! Quando la luce è ormai sfavorevole, decidiamo di tornare verso l’albergo, visto che il viaggio è di poco più di due ore. Aspetta, non è il retro Lufthansa quello lì? Clic clic clic!
Ok, possiamo andare. La serata la trascorriamo nel solito accogliente localino delle precedenti, gustando i “soliti” ottimi piatti.
L’indomani mattina la vacanza è quasi giunta al termine.
Se da un lato la nostalgìa di casa prende sempre più posto nelle nostre menti, dall’altro l’atmosfera che qui si respira ( sotto ogni punto di vista ), ci invita a restare. La mattina la dedichiamo ai movimenti sulla pista “nuova” ( esiste da due anni, ma tra gli spotter viene identificata ancora così ). La pista si trova a nord rispetto ai terminal, ed è parallela ad altre due piste ( 07/25 ). Viene utilizzata, parallelamente alla pista 07C/25C, per gli atterraggi, in particolare dai voli transoceanici provenienti dal continente americano.
Qui lo spotting point non è ancora attrezzato come per le altre piste, ma comunque molto battuto e quindi facilmente individuabile. Il bello è la vicinanza con gli aerei. Fatichereste a farvi bastare 18mm per un 777-300ER!! Per darvi un’idea, proviamo a metterci noi a ridosso della rete. A voi non resta che immaginarvi una winglet sopra le nostre teste
Vari passaggi, con un meteo inizialmente ballerino, ma che poi tende a migliorare.
E qui viene il bello. La sera prima, grazie all’efficientissimo sito di FRA, abbiamo avuto modo di stilare una lista di rotazioni di aerei special color ( circa 20 colorazioni diverse! ). Il problema, purtroppo per noi, è che l’utilizzo delle piste è molto casuale. Ed è così che ci sfilano dietro, ovviamente non fotografabile lo special color “Haribo” di TuiFly e il vero tabu di questo viaggio: D-ABUM, retrojet di Condor.
Al primo rimediamo nel pomeriggio, anche se con luce sgradevole. Io, Leo e Alberto non ci facciamo mancare la marcia giornaliera verso lo spotting point dei decolli
Aspettiamo il secondo, ma decolla un collega in colorazione diversa ( sempre special eh, però questo retro ci è rimasto sullo stomaco! ).
Bene dai, è ora dei saluti. Con un buon bottino ( personalmente oltre 1300 scatti ), facciamo ritorno in quel di Hahn, dove, dopo una notte nel locale B&B ( causa orari mistici del volo di ritorno ), facciamo rientro in Italia.
Come sempre l’esito della gita è stato oltre ogni aspettativa. Come detto all’inizio, gli ingredienti sono di prim’ordine, e uniti insieme compongono un mix stupefacente! Ed ogni gita che facciamo è come un mattone di una casa: più se ne aggiungono, più la casa prende forma e solidità. Io sono fiducioso che i componenti del tetto, prima o poi, li andremo a pescare al di fuori dei confini europei, magari oltre oceano. E voi che dite?
Auf wiedersehen!